domenica 8 settembre 2013

DELIBERA DELLA GIUNTA COMUNALE DEL 14.10.2008 PIAZZA VERDI

Questa la delibera della Giunta Comunale della Spezia (Federici I) del 14 ottobre che appena il giorno successivo al voto in Consiglio sull'attribuzione dei Fondi POR FESR dettagliava il loro utilizzo ... vedi il pacchetto V.le Amendola-Scalinata Cernaia- P.zza Verdi ... leggetevi il nome degli assessori..

domenica 16 giugno 2013

NOTE DELL' ING. P. BRACCO SU PIAZZA VERDI E PROGETTI CONNESSI

 



  UNA SINTESI FATTA DA UNO CHE HA STUDIATO E LAVORATO ....  
               MAGARI ANCHE PER GENTE CHE NON LO MERITA ..
                 


I progetti: piazza Verdi, scalinata Cernaia, viale Amendola, fanno parte del Progetto Integrato  Centro cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – Asse 3 Sviluppo Urbano.
Il Progetto Integrato Centro prevede una spesa totale di 13.984.000 Euro a fronte di un contributo a fondo perduto di 8.999.000 Euro.
Dal bando si può evincere quanto segue:
-         i PI  devono avere come obiettivo “il miglioramento della vivibilità, sicurezza, attrattività, accessibilità e coesione sociale nella città”
-         L’Asse 3 “sviluppo urbano sostenibile” deve avere come obiettivo “contrastare fenomeni di marginalità e degrado nelle aree urbane”.
Tutti gli interventi devono essere orientati a “rimuovere le condizioni di degrado fisico e di disordine urbano”.
Il PI è articolato e complesso e ciascun intervento “va pensato, progettato, attuato e gestito insieme agli altri in una logica di sistema” nonché si deve sviluppare “in uno specifico ambito urbano particolarmente critico sotto il profilo della vivibilità e della qualità del contesto”.
Il PI deve svilupparsi in un perimetro dove sussistano le seguenti criticità:
-         disagio e marginalità sociale di economia
-         degrado fisico degli immobili e delle strutture
-         carenza di spazi pubblici collettivi
-         forte concentrazione insediativa con sottodimensionamento di servizi pubblici e attrezzature.

Il PI deve  avere una soglia minima di investimento di 10.000.000 Euro con quota minima a carico dei soggetti attuatori pari al 20%.
Il PI non è soggetto alla VAS ma per i singoli interventi alla VIA.
Gli interventi nel caso specifico devono:
-         rimuovere situazioni di degrado e disordine urbano
-         implementare la dotazione di verde pubblico
-         contenere i consumi energetici (fonti rinnovabili)
Sono ammessi interventi su:
- piazze e spazi pubblici esistenti per una loro pedonalizzazione, un incremento del verde pubblico, un riordino complessivo e ridisegno mediante opere di arredo e di installazione
- realizzazione di parcheggi pubblici di interscambio tra forme di trasporto privato e pubblico o di parcheggi che siano propedeutici agli interventi di pedonalizzazione
- realizzazione di servizi a rete nel sottosuolo (tunnel tecnologici).
Da notare che vengono ammesse sino ad un massimo del 15% le spese tecniche (progettazione, incentivi alla progettazione, direzione lavori del comune stesso).
Ogni anno si deve spendere una soglia minima e il completamento delle opere , pena la decadenza del contributo, è necessariamente il 31.12.2015.
Il comune deve predisporre un piano di monitoraggio sugli impatti significativi sull’ambiente relativo alla realizzazione del PI, il monitoraggio deve integrare le prescrizioni VIA e deve essere trasmesso all’autorità ambientale ogni semestre.
Caratteristica fondamentale del PI: modalità di progettazione “partecipazione delle categorie economiche interessate o se il tema lo richiede di altri soggetti rilevanti a livello territoriale o tematico (azione di animazione)”.
Inoltre il Codice dei beni culturali e del paesaggio, DL 22.1.2004 n.42 art.12 cita “le cose indicate (piazze, vie, strade) la cui esecuzione risalga a oltre 50 anni se mobili e 70 se immobili sono sottoposte alla disposizione della presente parte sino a che non sia stata effettuata la verifica di cui al comma 2.2”.
La verifica di cui il comma 2.2 deve essere effettuata dalla Sovrintendenza alle Belle Arti della Liguria per escludere dal vincolo le cose indicate. Non risulta che la verifica sia stata effettuata o richiesta per piazza Verdi, viale Amendola o scalinata Cernaia.

OSSERVAZIONI DI MASSIMA

PROGETTO VIALE AMENDOLA - 1.150.000 Euro - definito “riqualificazione ambientale lungo il canale Lagora”.
Criticità:
-         il verde pubblico non è stato implementato
-         sono stati realizzati parcheggi non di interscambio, potrebbero essere propedeutici di una pedonalizzazione, quale?
-         come da documentazione fotografica sono state realizzate reti tecnologiche ma anche e soprattutto manutenzione straordinaria delle fognature (che sembrano escluse dal POR)
-         gli alberi ad oggi tagliati (bene comune) sono 8 di cui 7 classificati dal comune “B” quindi stabili e privi della malattia “cancro colorato”
-         la pedonalizzazione dei controviali (ora totalmente parcheggio) non è stata realizzata, anzi è diminuita
-         non è stata chiesta la VIA
-         viale Amendola ricade sotto la normativa dei beni culturali e del paesaggio

PROGETTO PIAZZA VERDI  3.000.000 Euro.
Criticità:
-         non è stata chiesta la VIA
-         la piazza è vincolata secondo le disposizioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio
-          non è orientata al contenimento energetico (impianti di decalcificazione, pompe, impianti di disinfestazione, ecc.)
-         non è stato richiesto il permesso di costruire (conferenza dei servizi) trattandosi palesemente  di una manutenzione straordinaria, ma di una ristrutturazione e innovazione
-         esistono problemi di sicurezza (non di cantiere) per la presenza di “elementi sensibili”: scuole, prefettura, poste (evacuazione, incendio, sommossa) non presi in considerazione nel progetto
-         l’esecuzione in lotti (durata cantiere prevista 2 anni) rende per tutto il periodo problematico l’utilizzo della piazza e la sicurezza della stessa da parte di cittadini e attività
-         il bando di concorso prevede una commissione nella quale sono state escluse le categorie economiche interessate e le associazioni ambientalistiche nazionali (come invece era  richiesto dal bando POR)

PROGETTO CERNAIA 700.000 Euro
Criticità:
-         non è implementato il verde pubblico
-         la finalità delle opere è chiaramente la realizzazione di una fognatura in sostituzione dell’esistente con nuovi allacci dei fabbricati laterali
-          non è stata richiesta la VIA
-         è vincolata
-         le piante, bene pubblico, risultano in prevalenza sane e stabili, ma le radici impedirebbero rete fognaria e allacciamenti

Per tutti e tre i progetti, salvo che marginalmente, non si individuano situazione di degrado e disordine urbano, e non risulta attuata in fase di progettazione la partecipazione richiesta dal POR, da notare che tutti i progetti sono stati presentati come singole iniziative disgiunti fra loro e non facenti parte di un piano complessivo con obiettivi comuni.          

Ing. Pierpaolo Bracco

venerdì 14 giugno 2013

SABATO 15 dalle 17,30 in Pzza Verdi



SABATO 15 dalle 17,30 circa,  in Pzza Verdi, lato Poste, vi sarà  la seguente breve ma intensa Azione Civile Urbana di  Volontariato Formativo/Culturale:
                            " DIAMOCI UN TAGLIO- MA NON AI PINI " 
a cura del Centro Studi Danza di Loredana Rovagna. 
Tutti quanti siano  interessati alle sorti della nostra città sono invitati a partecipare con la loro gradita presenza!

giovedì 30 maggio 2013

INCONTRO PUBBLICO CON ALL' O.D.G. LA "RIQUALIFICAZIONE" DI PIAZZA VERDI

.. FERMIAMO QUELLO SCHIFO DI PROGETTO BUREN CHE DISTRUGGERA' PIAZZA VERDI METTENDO A POSTO DEI PINI DELLE ASSURDE FORCHE CAUDINE ROSSO VERDI IN CALCESTRUZZO. NON SOLO .. ALTRO CALCESTRUZZO VERRA' SVERSATO PER UNA FONTANA TECNOLOGICA CHE RICHIEDERA' UNA COSTOSA MANUNTEZIONE .!. PARTECIPATIAMO DOMANI 31 MAGGIO ALLE 17 AL SIT DI PROTESTA CONTRO LO SPRECO DI DENARO PUBBLICO E DIFENDIAMO UNA PIAZZA STORICA CHE NON RICHIEDE ALTRA MISURA SE NON QUELLA DI ESSERE PEDONALIZZATA .. NON DIMENTICATIAMOCI DI QUESTO IMPORTANTE APPUNTAMENTO CONTRO L'IDIOZIA E CONTRO UN'AMMINISTRAZIONE FOLLE E SORDA CHE MERITA SOLO DI ESSERE MANDATA A CASA ..

sabato 9 febbraio 2013

PROGETTO PIAZZA VERDI: UNA COLTELLATA A TRADIMENTO ..






Ieri, nell’intervista rilasciata alla Nazione, il vicesindaco Ruggia si spinge ad affermare che i progettisti della nuova piazza Verdi coglierebbero lo spirito del luogo. I discussi e discutibilissimi portali rossi e verdi, per  esempio, sottolineerebbero l’asse via Chiodo -via Veneto . In questo ha ragione. Il progetto si inserisce in una serie di brutture, di calci in faccia che il paesaggio e la città hanno ricevuto nel secondo dopoguerra: palazzi  anonimi ed informi, già vecchi dopo l’inaugurazione, giardini tristi, privi di anima, e poi  capannoni industriali prefabbricati, quartieri dormitorio tirati su in economia, colline  cementificate , discariche di rifiuti tossici, interramenti di specchi acquei.  Le coeve opere pubbliche   non sembrano altresì brillare per originalità e bellezza: se il nuovo tribunale ha una sua maestosità, palasport  e megacine riequilibrano lo scempio con la loro dose di bruttezza. ll confronto tra i giardini pubblici ed il parco della maggiolina, o tra il palazzo delle Poste e la nuova questura illustra lo scarto tra un prima ed un dopo.
Se  il progetto di piazza Verdi vuole fare da ponte tra le due città,quella antica e quella moderna,  allora ci riesce perfettamente. Si presenta infatti come un’irruzione della modernità intesa come assenza di gusto, come furbizia progettistica usa e getta , in un tessuto urbano armonico e bello. Una coltellata a tradimento portata allo stomaco della città. A tradimento perché si presenta con velleità artistiche e non come frutto della speculazione edilizia senza scrupoli. Negli intendimenti del sindaco quegli  archetti  simili ad un autolavaggio ed un uno scavo a gradinate-nostrano ground  zero in memoria del Politeama – dovrebbero diventare simbolo della rinascita cittadina . A me invece sembrano l’emblema, la figura di un modello fallito di sviluppo; un modello fatto di industrializzazione devastante e poco attenta al territorio ed alla storia. Ma al di là delle riflessioni estetiche, che tutto sono fuorché soggettive, quanto costerà la manutenzione di questo gioiello ad una municipalità impoverita dalla crisi?  quanto è delicato il sistema di pompaggio e di sterilizzazione delle acque? Dovremo rassegnarci a safari anti zanzare all’arrivo di ogni primavera? Nessuna risposta concreta, ma vaghe promesse e vaghissime assunzioni di responsabilità per il futuro, mentre  al contempo si sorvola sull’intendimento di  intasare di auto viale Mazzini e viale Italia per far fronte alla bell’è meglio alla carenza di parcheggi originata dalla contemporanea apertura  di due cantieri , uno in piazza Verdi e l’altro in piazza Europa. Se questo è il nuovo che avanza possiamo ormai soltanto invocare le sonnacchiose divinità del luogo affinché ci proteggano e ci difendano dalla barbarie della pseudomodernità.
Giorgio Di Sacco Rolla

REFERENDUM

lunedì 7 gennaio 2013

Riqualificazione architettonica ed artistica di Piazza Verdi a La Spezia


                                      Riqualificazione architettonica
                                ed artistica di Piazza Verdi a La Spezia

           Vincitore
Premio P.A.A.L.M.A. 201
La Spezia/Italia/2010

LETTURA E INTERPRETAZIONE DEL LUOGO
La sua ubicazione, lungo la direttrice di espansione della città dalla Porta dell’Arsenale e
parallela al mare, fa sì che piazza Verdi costituisca un luogo di connessione importante fra parti di città diversamente connotate. Infatti si trova inserita fra l’antico percorso di via del Torretto, che la collega al centro storico, gli isolati del tessuto urbano ottocentesco dalla parte della Via Chiodo, il degradare della collina -che la presenza del Palazzo delle Poste con le sue articolazioni di volumi, le gradinate e la fontana raccorda e contiene- il lungomare e la nuova espansione novecentesca.

Gli spazi delle gradinate antistanti la facciata, arretrata rispetto al filo degli edifici adiacenti,
introducono alla geometria del vuoto urbano e connotano il luogo come piazza.
La massiccia presenza del traffico urbano è soverchiante al punto da eliminare uno spazio
centrale dedicato alla sosta e all’incontro, o tanto meno alla fruizione del verde, che rimane confinato ad una striscia spartitraffico.

La piazza, peraltro animata e vivace, per la ricchezza e varietà di funzioni, sia legate alla
quotidianità sia istituzionali ed amministrative, non consente di cogliere la ricchezza di memoria e di segni sedimentati che costituiscono una dimensione identitaria per i residenti.

Sotto di essa è un'altra città amata e demolita, che custodisce la rappresentazione di una
profonda aspirazione alla modernità e possiede un forte potenziale culturale attrattivo.
Fra gli elementi di criticità si devono notare in primo luogo la mancanza di relazioni fra la
piazza e il suo intorno e la carenza di una misura spaziale ordinatrice delle sue funzioni.

DECISIONI DI PROGETTO
Riteniamo che la piazza debba recuperare allo stesso tempo la sua funzione di cerniera
-non spazio di separazione ma di riconnessione fra gli assi: città storica/città moderna/mare/collinae di cesura in quanto spazio a se stante, non solo di passaggio, ma con le potenzialità di una forte caratterizzazione.

RAPPORTO ARTE-ARCHITETTURA
Arte e architettura definiscono segni complementari e non separabili in un percorso
progettuale integrato. Il segno dell’artista non si distingue da quello dell’architetto ma si costruisce insieme, passo dopo passo, su convinzioni discusse e condivise. I due apporti sono l’uno alla base dell’altro tramite una serie di rimandi circolari verso la sintesi finale.

L’arte che proponiamo è definita ambientale e, in questo caso, a misura di spazio urbano,
“site specific”, intesa come azione volta da un lato a riorganizzare e fissare strutture e significati del luogo -una sorta di fattore di riduzione dell'entropia- e dall’altro come determinante di nuovi valori.

Nel nostro progetto l’arte è intesa come utile, cioè non come pura immagine ma come
strumento di realizzazione di spazi fruibili e contemporanei in grado di creare nuove percezioni e riconnessioni ambientali.

ASPETTI IDENTITARI E SIMBOLICI
Il rafforzamento e l’ estensione della centralità urbana e della rappresentatività della città
all'esterno si realizza:
- con il ritrovamento di tracce del passato: fra queste l’interpretazione dell'assenza come segno morbido scavato per un teatro centrale; il restauro e la valorizzazione della fontana del Palazzo delle Poste con aggiunta di pareti verdi e soluzioni di luce; il rafforzamento dell'asse di Via del Torretto con elementi di verde e il rapporto con la fontana restaurata;
- con la definizione di un nuovo ordine spaziale che non vuole essere monumentale ma ludico. Nella nuova immagine del progetto non vi è nostalgia del passato ma fiducia nel tempo cheavanza rinnovandosi.

CONCETTI SPAZIALI
Il progetto è volutamente e rispettosamente semplice nei confronti dell’esistente: la sua
scala è tagliata sull’uomo, i suoi intenti sono quelli di ricreare un luogo stimolante e di cui
riappropriarsi per l’abitare; colore e materia suggeriscono ricchezza sensoriale e si sposano con la luce del mare di cui la piazza è intrisa.

La piazza è strutturata in tre parti diverse che ne riproporzionano gli spazi e le funzioni ma
è concepita e percepita come unico luogo tramite l’identità dei suoi elementi (naturali e artificiali).

La piazza ha un centro e questo centro è generato da un vuoto che ne rappresenta,
paradossalmente, l’identità. È lo scavo nella memoria di uno spazio teatrale e socializzante. È la traccia storica del Politeama.

Il vuoto urbano è animato da un gioco plastico di elementi aperti che guidano e indirizzano
lo sguardo per spingerlo oltre ed invitano ad un percorso suggestivo di attraversamento. È un luogo da percorrere e da scoprire.

La piazza non è uno spazio immobile né monumentale: tutti i suoi elementi sono a scala
umana e producono relazioni mutevoli nel muoversi all’interno di essa. Questo senso aptico esprime un carattere portante del luogo.

Una serie di portali si inquadrano nella prospettiva dell’asse principale della piazza
valorizzando questo punto di fuga. Una serie di elementi ortogonali creano una forte connessione con le vie laterali, segnalando al di fuori ciò che succede al suo interno. Questi elementi comprendono la fontana del Palazzo delle Poste come completamento di un perimetro ideale.

Una serie di pilastri, in relazione prospettica col gioco dei portali, sono allineati in altezza
in modo da creare una linea orizzontale perfetta che raccorda gli elementi fra di loro e definisceuna regola di misurazione.

Le nuove alberature sono parte costitutiva del progetto per delimitare piccoli giardini con
fiori o con acqua all’ombra dei quali la gente può sostare e ritrovarsi.
La scelta dei colori e dei materiali, l’uso degli specchi che moltiplicano le architetture, la
soluzione dei nebulizzatori all’interno dei portali e le luci creano un ambiente con qualità ludiche.
Lo studio dell’ illuminazione produce di notte la percezione di una realtà nuova e sempre
diversa.

GLI ELEMENTI
Portali asse principale: 14 elementi, tanti quanti sono i pini sulla piazza, vengono divisi in due serie dispari: 7+7. Le dimensioni sono generate da multipli dispari di un modulo stabilito. Dimensioni interne: cm. 252,3x252,3. Altezza esterna cm. 295,8. Larghezza cm. 339,3. Spessore cm. 43,5.

Le facce sono in due colori alternati in sequenza e sul lato opposto, rivolto verso il centro
della piazza, sono a specchio. I profili interni ed esterni sono divisi in 5 strisce alternate bianche e nere.

Pilastri e portali assi trasversali
2 gruppi di 3 elementi: due portali che inquadrano un pilastro centrale (quest’ultimo a base
quadrata cm. 43,5x550h., di colore nero su due facce opposte e a strisce bianche e nere sulle altre) sono situati nei punti nodali fra l’asse longitudinale e gli attraversamenti.
Fontane 3 elementi che richiamano il tema dell’acqua, posti all’esterno della piazza, in asse con le vie trasversali e con la fontana del Palazzo delle Poste.

3 elementi situati alla base del teatro/vuoto centrale.

Le fontane sono pilastri scanalati a base quadrata. La parte interna, dove scorre l’acqua, è
rivestita in ceramica azzurra. L’acqua riempie la scanalatura e ricostituisce l’integrità del pilastro.

VIABILITÀ
La pedonalizzazione è condizione della vivibilità della piazza in quanto progetto di aria, di
suoni, di paesaggio. Per recuperare la dimensione vitale e rappresentativa che spetta al luogo è opportuno ridurre drasticamente il carico del traffico veicolare urbano, mentre è possibile mantenere la fruizione dei mezzi pubblici, di quelli di soccorso e della mobilità residenziale.

A questo scopo le corsie dedicate ai veicoli passerebbero da cinque a due, orientate nei
due sensi di percorrenza, opportunamente rallentate, con la possibilità eventuale di usufruire di spazi a estensione del percorso carrabile per una sosta breve senza pregiudicare i filari delle alberature esistenti che rimarrebbero a schermo alle zone prettamente pedonali.

In una seconda fase, al completamento delle infrastrutture di mobilità generale, decise dalla Pubblica Amministrazione (piano parcheggi e viabilità pubblica e privata) la piazza verrebbe interamente pedonalizzata, come rappresentato, salvo garantire accessibilità dei mezzi di pubblica utilità.

COMFORT AMBIENTALE E SOSTENIBILITÀ
Non si dà un progetto di uso se non si realizza allo stesso tempo un livello adeguato di
comfort ambientale. L’uso degli elementi naturali: tappeti erbosi, specchi d’acqua e nuove
alberature per l’aumento dell'ombreggiatura, contribuiscono al miglioramento del microclima estivo locale secondo i principi della bioclimatica applicata agli spazi esterni.
Altri criteri di sostenibilità applicabili sono:
- il risparmio idrico attraverso l’uso delle superfici pavimentate per la raccolta e il riuso delle acque
piovane per le fontane e l’irrigazione del verde;
- l’uso di materiali naturali e locali per le pavimentazioni;
- il controllo dell'inquinamento luminoso e l’ uso di fonti a basso consumo (led incassati nel
pavimento);
- progetto sonoro e riduzione dell'inquinamento acustico;
- uso di tecniche attive per il raffrescamento estivo (nebulizzatori inseriti nel percorso d'arte).

ARCH. GIANCARLO VETTORI

domenica 6 gennaio 2013

PIAZZA VERDI, DOMANI SERA TUTTI A FIRMARE !!

Riguardo al nostro esposto contro Il Progetto Buren di Pzza Verdi:
ABBIAMO DECISO di (ri)FIRMARLO  per sicurezza davanti a un legale, LUNEDI' 7, dalle 18,30 alle 20, nella saletta arci di VIA 24 MAGGIO  353: è l' occasione  per essere sicuri di dare efficacia al nostro impegno, perciò, se appena potete, VENITE  e ditelo a chi può farlo( portando un DOC. valido).